Alla guida con il cellulare? Vademecum su sanzioni, contestazioni e controlli della polizia

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Circola da giorni in rete la bufala secondo cui a breve entrerà in vigore la norma che prevede il ritiro della patente se si viene sorpresi a parlare al cellulare mentre si è alla guida dell’auto. Ritiro più una multa salata che scatterebbero anche se il veicolo è fermo al semaforo o allo stop. L’abbiamo detto, è solo una bufala. Innescata probabilmente dalle parole del ministro Toninelli che qualche settimana fa ipotizzava una misura del genere. Ma ad oggi, non solo nessun cambiamento è stato apportato alle attuali regole del codice della strada ma non esiste nemmeno una bozza di legge al riguardo. MULTA ED EVENTUALE SOSPENSIONE DELLA PATENTE Dunque, secondo le norme attualmente in vigore (art. 173 codice della strada), ecco cosa si rischia se si viene beccati a guidare usando il telefonino: una multa da 161 a 647 euro, decurtazione di 5 punti dalla patente e sospensione della patente da 1 a 3 mesi in caso di recidiva nel biennio. Occhio anche all’uso degli auricolari. L’art. 173 specifica che mentre si guida non si può fare uso di cuffie sonore, ma è ammesso l’uso di “apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani). Se le cuffie auricolari doppie, quindi, non salvano dalla multa, si rientra nella legalità se si fa uso del sistema a viva voce o di auricolari singoli che lasciano libero almeno un orecchio, permettendo di restare vigili e attenti ai rumori esterni. COME CONTESTARE LA MULTA PER GUIDA CON IL CELLULARE Ma se riteniamo di essere stati ingiustamente multati per guida con il cellulare, abbiamo qualche possibilità di contestare il verbale? Se cioè riteniamo che la sanzione (che non ci è stata contestata immediatamente) è scattata sulla base di una falsa percezione dell’agente di polizia che ha creduto di vederci con il telefonino in mano, quando non era così, che possiamo fare? In effetti, il verbale che ci viene notificato e che ci contesta l’uso del cellulare alla guida “fa fede”, cioè si presume vero. Almeno fino a che l’automobilista multato non dimostri il contrario (dato che anche gli agenti possono sbagliare). Ma come fare? Per prima cosa occorre contestare il verbale e poi, nell’ambito della causa, proporre la querela di falso. Il giudizio di falso ha ad oggetto il verbale di accertamento della violazione che ha efficacia di atto pubblico. Per “smontarlo” e dimostrare che l’agente non ha visto bene e si è sbagliato occorrono però prove convincenti (ad esempio testimonianze chiare e attendibili), altrimenti la querela verrà rigettata e la multa confermata. Se dunque la strada per avere ragione c’è, bisogna valutarne però anche la convenienza economica: si dovranno infatti portare avanti due procedimenti (uno per l’opposizione al verbale, l’altro per la querela di falso), per cui potrebbe non valerne la pena. CONTROLLO DEI DISPOSITIVI TECNOLOGICI IN CASO DI INCIDENTE GRAVE E se la distrazione alla guida è causa di un incidente? Nei casi più gravi (con morte o ferimento di persone) la polizia può esaminare nell’immediatezza dell’accaduto e anche sequestrare smartphone e tablet del conducente per verificare se ne ha fatto uso mentre l’auto era in marcia e dunque per appurarne le responsabilità. Questa è la linea dettata da alcune procure italiane, come quelle del Friuli Venezia Giulia e di Trento che hanno emanato apposite direttive per guidare l’azione degli agenti di polizia che intervengono sui luoghi degli incidenti, sempre più spesso causati proprio da illegali e pericolose abitudini come quella di rispondere al cellulare, chattare, leggere e rispondere alle e-mail, guardare i social, impostare il navigatore mentre si guida. Foto: tutte le foto, compresa quella di copertina, sono state prese in rete


07/11/2018

Claudio Varriano

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