La manutenzione dell'impianto di riscaldamento è importante sia per la propria sicurezza sia perché è un obbligo previsto dalla legge. Le cose importanti da sapere sulla revisione della caldaia per toglierci ogni dubbio ed evitare inconvenienti.

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Possedere una caldaia per il riscaldamento comporta un impegno costante per la sua revisione. Per legge si devono effettuare dei controlli periodici ai fini della sicurezza dell'impianto e per garantire che le emissioni della combustione siano al di sotto dei limiti stabiliti. Scopri quali sono gli adempimenti obbligatori per gli utenti per stare al sicuro e per evitare multe. 1. La revisione della caldaia: la manutenzione e il controllo fumi La revisione della caldaia è un check up dell'impianto che deve essere effettuata con una certa regolarità. In realtà con revisione si fa riferimento a due diversi interventi: - la manutenzione ordinaria: per garantire il buon funzionamento della stessa ai fini della sicurezza - il controllo dell'efficienza energetica: chiamato anche verifica dei fumi, serve a verificare che i gas di scarico rispettino i limiti della normativa La frequenza della manutenzione è in genere più assidua rispetto alla verifica dei fumi. Il controllo dei fumi analizza il rendimento della caldaia ed è utile per tenere sotto controllo il rendimento, dal quale dipendono i consumi di gas metano. Un buon rendimento dell'apparecchio fa diminuire i metri cubi consumati e quindi anche la relativa bolletta del gas. 2. La frequenza dipende dal tipo di caldaia In commercio esistono molte tipologie di caldaie che si distinguono in base alla tecnologia e al combustibile che impiegano. La maggior parte degli italiani possiede una caldaia a gas metano, la cui diffusione è dovuta alla rete di distribuzione del metano abbastanza sviluppata in tutto il territorio. In quelle zone dove non arriva il gas metano viene utilizzato il GPL (gas di petrolio liquefatto). La frequenza di manutenzione minima prevista dalla legge dipende anche dall'anno di installazione: - caldaia non alimentata a gas (biomassa o combustibile liquido): revisione ogni anno - caldaia a gas (metano o GPL) installata da più di 8 anni: revisione ogni 2 anni - caldaia a gas installata da meno di 8 anni, con camera stagna di tipo C: revisione ogni 4 anni - caldaia con camera stagna di tipo B o munite di generatore di calore ad acqua calda, con focolare aperto e installate all’interno di locali abitati: revisione ogni 2 anni 3. Solo ditte abilitate possono effettuare la revisione Le operazioni di controllo non possono essere realizzate da chiunque, bensì è necessario essere in possesso di alcuni requisiti previsti dalla legge. La ditta manutentrice deve essere abilitata ed in alcune regioni di Italia deve essere anche iscritta in un apposito registro. In Molise ad esempio l'impresa deve essere registrata al catasto regionale della regione, il Curit. Il costo per la revisione dipende dalla zona in cui ci troviamo, la semplice manutenzione comporta una spesa di circa 70-80 euro mentre per la verifica dei fumi il prezzo è più elevato e arriva anche oltre 100 euro. 4. Il libretto di impianto è obbligatorio Tutti gli impianti di riscaldamento con una potenza superiore a 10 kW devono possedere il libretto di impianto. Questo documento, formato da schede assemblate in funzione della tipologia e raccoglie le informazioni descrittive della caldaia. Ad ogni intervento sulla caldaia il tecnico deve compilare dei moduli da allegare al libretto, il quale deve essere aggiornato regolarmente. I dati dell'impianto dovrebbero essere trasmessi alla banca dati regionale, tuttavia alcune regioni ancora non hanno attivato il servizio del catasto. 5. Le sanzioni per chi non è in regola con la manutenzione della caldaia Il responsabile dell'impianto, che a seconda dei casi può essere il proprietario, l'inquilino affittuario o l'amministratore del condominio, può incorrere in sanzioni se le verifiche non vengono regolarmente effettuate come da normativa. L'attività di controllo è effettuata dalle regioni con ispezioni e la multa potrebbe essere molto salata: mancato controllo della efficienza di combustione: sanzione da un minimo di 500 € a un massimo di 3.000 € più il rimborso del costo della verifica mancanza del libretto di impianto: sanzione da 500 € fino a un massimo di 600 € anomalie nell'impianto o mancata revisione: sanzione aggiuntiva da 50 € fino a un massimo di 200 €


03/11/2018

Claudio Varriano

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