CACIOCAVALLI, SALUMI E PASTE DI GRANI ANTICHI: GLI STORE MOLISE FOOD SI PREPARANO A INAUGURARE UNA QUARTA SEDE NELLA CAPITALE. E NEI PROSSIMI MESI IL BRAND, CHE HA CONQUISTATO ANCHE GABRIELE MUCCINO E LA FAMIGLIA ROCKEFELLER, REPLICHERÀ IL FORMAT IN ALTRE CITTÀ ITALIANE E STRANIERE.

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Molise Food: gli store di prodotti tipici molisani È la regione più piccola d’Italia, ma ha tanto da offrire a chi apprezza i sapori genuini del nostro Paese. Custode di una tradizione pastorale antichissima, il Molise conta oggi molti produttori impegnati nella valorizzazione della gastronomia locale. Agricoltori e artigiani che, purtroppo, sono stati recentemente penalizzati dal blocco del turismo post-Pandemia, con forti ricadute sull’economia regionale. E allora, perché non dare loro maggiore visibilità? Ci ha pensato Francesco Caterina, fondatore di Molise Food, che in soli due anni è riuscito a inaugurare una serie di store (tre a Roma, dove aprirà a gennaio un quarto punto vendita nel quartiere Parioli, e uno a Siviglia) in cui vengono proposti e valorizzati i prodotti di oltre 20 realtà molisane d’eccellenza. Ora il brand, forte della risposta positiva di clienti più o meno noti – vi dicono niente il regista Gabriele Muccino o la famiglia Rockefeller, proprietaria della Standard Oil? – punta a espandersi nel Nord Italia, a Bologna e Milano, e all’estero, con nuove sedi a Madrid e negli Usa. La ricerca delle eccellenze di Molise Food “Con i nostri store abbiamo voluto metterci in gioco, rispondendo per le rime a una frase-provocazione molto abusata: “Il Molise non esiste””, racconta Caterina, che ha creato il marchio insieme ad altri imprenditori di origini molisane per diffondere la conoscenza dei prodotti della sua terra. Quelli validi, però: “Non tutte le aziende storiche lavorano in modo ineccepibile, quindi io e i miei colleghi abbiamo impiegato un anno per selezionare quelle da coinvolgere nel progetto. E alla fine abbiamo scelto le microimprese migliori, con l’obiettivo di educarle a superare i confini della regionalità in cui hanno vissuto per troppo tempo“. Regola aurea: il controllo della filiera, onde evitare i fornitori che importano dall’estero le materie prime nel tentativo di ridurre le spese. “Purtroppo, accade anche questo. Un rischio che scongiuriamo prestando la massima attenzione al legame fra le attività e il territorio“. blog molisetour.it Conoscere il Molise attraverso il cibo La filosofia del brand, dunque, è molto diversa rispetto a quella delle “catene” che sfruttano il revival dei prodotti regionali per far presa sul pubblico. Oltre all’offerta di articoli freschi con certificazioni che attestano l’assenza di conservanti e, nel caso della carne, antibiotici, il valore aggiunto sta anche nella possibilità di fare un’esperienza d’acquisto a tutto tondo, dall’assaggio alla scelta guidata del cibo. “Formiamo il personale per accompagnare i clienti nella ricerca del prodotto giusto e renderli consapevoli di cosa metteranno nel piatto”, spiega Francesco Caterina. Alla scoperta del Molise Negli store la clientela riceve informazioni sulle peculiarità delle eccellenze molisane, oltre a consigli su abbinamenti e ricette regionali. E può sempre fare degustazioni per avere un’idea di ciò che acquisterà. “Anche i rapporti umani ne guadagnano. Ormai fare spesa al supermercato è alienante, così invece ci si confronta e si fa una chiacchierata con i commessi“. Ma quali sono le chicche gastronomiche più ricercate? Sugli scaffali spiccano il latte di Gustosamente (“proveniente da un’unica stalla, il che non è così scontato, anzi“, precisa Caterina), il vino biologico di Colle Sereno o le paste di grani antichi del Pastificio Testa. E poi caciocavalli, salsicce, tartufi, olio extravergine, solo per citarne alcuni.


01/01/2021

Lucia Facchini

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