a Processione del Cristo Morto è una sacra rappresentazione legata ai riti della Settimana Santa e che si realizza in forma di dramma rievocativo.

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La Processione del Cristo Morto è una sacra rappresentazione legata ai riti della Settimana Santa e che si realizza in forma di dramma rievocativo. In Molise è celebrata con solennità e grande partecipazione soprattutto a Campobasso e Isernia. La processione del Venerdì Santo di Isernia ha come principale caratteristica quella della presenza degli Incappucciati, fedeli a capo coperto che trasportano le statue della Mater Dolorosa e del Cristo Morto, oltre che i busti degli Ecce Homo, le Croci Calvario e le Croci della Via Crucis. Altro elemento distintivo è la lunga fase di preparazione delle statue della Mater Dolorosa e del Cristo Morto che precede la processione vera e propria. Dapprima le anziane adornano di fiori l’effigie in gesso del Gesù posto supino sul letto di morte, pieno di laceranti ferite e, successivamente, preparano la statua della Mater Dolorosa con vestito di colore nero, ricamato con filo dorato, con testa coronata e cuore ferito da sette spade che rappresentano i sette peccati capitali. Tutte le Confraternite della città (Santa Maria del Suffragio, Sant’Antonio, San Domenico, San Pietro Celestino) - distinguibili per il colore delle mozzette - partecipano alla processione svolgendo un ruolo nel corteo, ma è la Confraternita del Santissimo Sacramento ad organizzare puntualmente tutta la sacra rappresentazione, alla quale partecipano anche il clero, con un proprio ruolo, e le autorità civili e militari. La Processione attraversa quasi tutta la città, con le strade che vengono addobbate con luci e fiaccole che gli stessi isernini preparano per l’occasione su molti balconi. Le statue e i busti degli Ecce Homo, le Croci Calvario e le Croci della Via Crucis sono trasportati da fedeli penitenti: gli Incappucciati, così chiamati per il cappuccio, coronato di spine, che copre il loro volto e che completa la tunica bianca che li contraddistingue. Lo scopo del cappuccio è quello di tenere segreta l’identità di chi compie l’atto penitenziale, e dare quindi maggior valore all’atto stesso. La processione del Venerdì Santo è caratterizzata da un’ampia partecipazione collettività che, unita ai canti e alle preghiere, rende l’atmosfera intensa e commovente tale da non riscontrarsi in alcun altro rito religioso della città. foto:Pino Monocchio


20/07/2018

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