Tra le feste più amate della tradizione popolare e contadina c’è senza dubbio il giorno dedicato a San Martino, l’11 novembre di ogni anno. Il santo è famoso, stando alla leggenda, per aver donato metà del suo mantello ad un mendicante seminudo e per essere stato ringraziato dal Signore con un clima mite e temperato nonostante l’imminente arrivo dell’inverno.

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Da questo episodio è nato il mito dell’Estate di San Martino e da secoli è abitudine festeggiare questa giornata nei modi più diversi un po’ in tutto l’Occidente. Vengono organizzate fiaccolate, si accendono fuochi, si assaggia il vino nuovo che, secondo la tradizione, arriva a maturazione proprio nel giorno di San Martino e vengono realizzati alcuni dolci tipici in ogni zona d’Italia. blog molisetour.it In Molise si prepara la tradizionale Pizza di San Martino, una pizza salata che viene condivisa con tutta la famiglia e nella quale vengono introdotti durante la preparazione, dei semini particolari, ad ognuno dei quali è associato un significato preciso. Una tradizione che moltissime famiglie molisane ancora ripetono di anno Quando ci si riunisce intorno al tavolo ogni membro della famiglia ne prende un pezzetto e grandi e piccoli si divertono a scoprire quale semino è nascosto nella propria porzione, ricordandone il relativo significato. Trattandosi di una ricetta molto antica capite bene che ognuno la realizza un po’ a modo proprio, sia per quanto riguarda le dosi degli ingredienti che la scelta dei semini. A casa mia non l’abbiamo mai preparata ma la mia amica Cristina mi ha raccontato invece di come sua nonna usasse dirigere i lavori per la preparazione della Pizza di San Martino, ogni anno. I semini che ancora oggi usa per prepararla e i rispettivi significati sono: La fava= la regina della casa La ghianda= il maialetto L’orzo= l’asino I semi di zucca= il bugiardo L’acino d’uva= l’ubriacone La moneta= colui che avrebbe dovuto comprare la carne per la domenica successiva Il miglio= lo spazzino Il cece= colui che deve portare da bere Il fagiolo= il cornuto Il grano= colui che deve seminare Il chicco di mais= colui che dovrà zappare La cicerchia= il petomane. blog molisetour.it (… segue sul post successivo per la ricetta …) Foto e articolo preso online


02/09/2019

Sara Carriero

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