C’è un’antica tradizione ad Isernia che affonda le sue radici in un passato di manifestazione di fede. Vissuto tra il 1100 ed il 1200, nato in Portogallo, Sant’Antonio è morto a solo 36 anni.

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Ha trascorso la sua vita in cammino ed il suo viaggio oltreché fisico è, soprattutto, interiore. E’ un santo molto amato, anche perché ha scelto di non rinchiudersi in convento, ma di vivere con i poveri per le strade. Sempre al loro fianco. Una delle doti che gli si attribuiscono è quella comunicativa: la sua reliquia più famosa infatti è proprio la lingua, simbolo appunto della capacità di comunicare a tutti: dai bambini agli adulti, dai poveri ai ricchi, dagli ignoranti ai dotti. I suoi miracoli sono stati tanti, ma il miracolo della mula è quello a cui è legata la tradizione dei cavalli bardati ad Isernia che avviene il giorno in cui si festeggia Sant’Antonio: il 13 giugno. Si racconta che durante una sua omelia, un contadino abbia messo in discussione la presenza di Cristo nell’Eucarestia. L’uomo lasciò a digiuno la sua giumenta. Dopo alcuni giorni si recò all’altare dove Sant’Antonio porse all’animale un’ostia consacrata e, il padrone, del fieno. Ebbene, nonostante fosse a digiuno da tempo, la giumenta lasciò perdere il fieno e si inginocchiò davanti all’ostia. A Isernia il culto di Sant’Antonio da Padova è molto sentito. La statua viene portata in processione nelle strade della città insieme ad un lungo corteo di cavalli “bardati” per l’occorrenza. In origine i cavalli dovevano essere tredici, perché secondo la credenza, Sant’Antonio è il santo che dispensa altrettante grazie al giorno. Ad oggi, però, il numero di animali è maggiore a causa della grande partecipazione e devozione dei cittadini. I cavalli sono adornati con centrini, coperte, spighe di grano, fiori. Su ognuno spicca la raffigurazione del Santo di Padova. Nei vicoli del centro storico di Isernia, inoltre, sono creati appositi altarini con drappi e decorazioni a tema. Anche le strade sono coperte di fiori per testimoniare l’atmosfera di fede e devozione nei confronti del Santo. Sant’Antonio è il santo dei poveri e degli affamati, per questo il giorno della festa viene dispensato il pane dei poveri: panini benedetti che vengono distribuiti ai fedeli. Foto prese online articolo creato da Mariateresa Altieri.


12/06/2019

Mariateresa Altieri

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