Costruire un percorso turistico è un lavoro non semplice che richiede studio, metodo e flessibilità. La progettazione abbraccia diverse fasi, che si possono riassumere in tre momenti principali che precedono la visita guidata e l’accompagnamento turistico: Idea, Studio, Realizzazione.

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Ognuna di queste fasi è strettamente funzionale all’altra e dalla completezza di ognuna dipende la buona riuscita e l’efficacia dell’itinerario. IDEA Per sviluppare un itinerario è fondamentale partire da un’idea. Occorre essere degli attenti osservatori, ancor prima che perfetti conoscitori del territorio. Osservare è il modo migliore per apprendere e soprattutto per trarre ispirazione. Tutto ciò che ci circonda può costituire il tema guida di un itinerario: un personaggio del passato, un fatto storico, un prodotto tipico locale possono diventare il filo conduttore per sviluppare una narrazione. STUDIO Una volta individuata l’idea occorre capire come svilupparla, ovvero come congiungere i vari elementi all’interno di una vera e propria trama narrativa. La fase analitica è quella più complessa, ma anche quella più creativa. È qui che la guida diventa un vero e proprio artista del racconto dei territori. Il setting può essere un museo o una galleria d’arte, ma anche il centro urbano, oppure un sito archeologico. È importante conoscere bene il contesto e mapparlo. Possono aiutare una cartina, delle foto o anche semplicemente carta e penna, in modo da fissare tutti gli elementi. REALIZZAZIONE Una volta effettuata l’analisi è il momento della sintesi: si selezionano soltanto le informazioni o gli elementi importanti per il racconto e si creano le varie tappe del percorso, affidando ad ognuna il compito di cucire i vari elementi narrativi. Occorre tener sempre a mente l’obiettivo e legare tra loro tutti gli elementi per costruire una narrazione fluida e facilmente assimilabile. È bene non dimenticare che la guida è un interprete della storia, ma soprattutto ha il compito di mediare la comunicazione tra i visitatori e i beni culturali la cui comprensione, spesso, dipende proprio dalla capacità descrittiva della guida. Nei secoli le città, i monumenti, le aree naturalistiche hanno mutato profondamente la loro fisionomia. Spesso accade che ciò di cui si parla non esista più e di esso si sia conservata soltanto la memoria. Di fronte ad un contesto profondamente mutato nella forma e nelle dimensioni occorre riuscire a mediare la comunicazione tra ciò che si è perso e quel che invece si è conservato. SCELTA DEL TARGET Fondamentale nella realizzazione del percorso è la scelta del target, ovvero il pubblico più adatto per poterlo mettere in atto. Spesso sono il tema o le caratteristiche tecniche del percorso a tracciare il profilo del pubblico più idoneo. Nel caso di un percorso particolarmente complesso o scarsamente accessibile, ad esempio, difficilmente si potranno coinvolgere persone anziane o famiglie con bambini. Oppure, al contrario, un percorso adatto per famiglie difficilmente attrarrà giovani sopra una determinata fascia di età. Ancora, a seconda del tema, alcuni percorsi saranno più apprezzati dalle donne piuttosto che dagli uomini. Nell’ottica della buona riuscita di un percorso, questi consigli possono risultare utili e contribuire a definire o affinare la propria strategia per un’offerta di visite guidate e attività turistiche che funzioni davvero. Foto e articolo preso online


05/06/2019

Roberta Carboni

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