Quali sono le principali problematiche che possono presentarsi in una famiglia allargata? La psicologa ci spiega come gestire eventuali conflitti e gelosie

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Famiglia allargata La famiglia d’origine definita allargata rappresentava, in passato, per ogni singolo individuo, il principale punto di riferimento nella crescita e nella vita di ogni giorno. I genitori, i fratelli, i nonni e gli zii avevano la funzione fondamentale di dare sostegno e affetto sin dalla prima infanzia. Era un legame indissolubile che spesso diventava addirittura soffocante e simbiotico. Adesso tale definizione ha assunto un altro significato e la famiglia allargata per lo più identificata come la famiglia ‘ricostituita’ vive una realtà completamente differente, nella quale non vi sono fratelli biologici ma nuovi legami affettivi. Famiglie allargate problemi Quando il nucleo familiare d’origine si scioglie, vengono meno tante certezze, tante abitudini, talvolta i punti di riferimento hanno difficoltà a rimanere stabili e i singoli membri vivono non solo la separazione ma anche la disgregazione di un contesto che fino a quel momento era un punto di riferimento per la crescita. Le famiglie allargate, una volta costituite, comportano inevitabilmente dei cambiamenti significativi nella vita di tutti. I nuovi equilibri, nuovi legami affettivi e di convivenza, come succede spesso, portano con sé diverse problematiche prima tra tutte quella di doversi adattare a persone, fino a poco tempo prima, sconosciute. Venir fuori da una separazione, in molti casi con difficoltà, conduce i bambini ad essere diffidenti nei confronti di chi si avvicina a loro promettendo amore e attenzioni. Spesso non ci si accorge che gli stessi soffrono di depressione, si isolano da tutti considerando, invece, quel loro modo di fare come una forma di reticenza e di rifiuto per la nuova situazione o per la/il nuova/o compagna/o del genitore. Gli adulti hanno delle forti aspettative nei confronti del nuovo legame derivante naturalmente da quello che considerano un fallimento precedente e quindi cercano in tutti i modi di evitare gli stessi problemi tralasciando il vissuto interiore dei propri figli. Ma conquistare la fiducia di bambini e adolescenti in un nuovo contesto familiare, da estranei, richiede energia e pazienza. Infatti, può capitare che da una situazione apparentemente difficoltosa possa sorgere al contrario un contesto sereno ed equilibrato fatto di scambi affettivi e di rispetto. Ciò che prima il bambino viveva male, magari in un contesto familiare conflittuale, può trasformarsi in un’esperienza positiva per lui, e per tutti, proprio perché si rivaluta il vissuto emotivo di un legame affettivo problematico comprendendo pienamente che la separazione era necessaria. Nuova compagna e figli Quando ci si separa spesso ci si lega ad un nuovo compagno e in questi casi tutta la famiglia affronta un importante cambiamento. Sia adulti che bambini modificano il proprio stile di vita e a volte anche gli orari. Si abituano a nuovi ambienti e nuove persone, entrano cioè a far parte dell’entourage familiare individui denominati ‘fratelli’ o ‘genitori’ che fino ad allora erano perfetti estranei. Il nuovo compagno potrebbe quindi avere dei figli e potrebbero apparire delle forti problematiche. Sentirsi smarriti è una prima conseguenza ma la paura di essere abbandonati, trascurati o sostituiti è la più grande. All’inizio, quando il nucleo è ancora allo stato nascente, c’è sorpresa, confusione e disorientamento. Le emozioni si mostrano evidenti e la difesa è in atto. Ma quando la situazione diviene più chiara e la coppia si stabilizza in un ambiente, il proprio spazio, unico, prioritario non c’è più e la reazione è immediata. In questi frangenti il conflitto tra genitori e figli, tra nuovo compagno e ragazzi può insorgere proprio perché la situazione di stress generata dal cambiamento produce uno squilibrio non indifferente. È quindi molto importante riuscire a definire i confini e il rispetto reciproco soprattutto quando ancora non ci si conosce. I bambini o ragazzi che siano, hanno infatti necessità di conservare le proprie abitudini e la propria stabilità dato che un primo cambiamento si è già verificato precedentemente. I pro e i contro delle famiglie ricostituite: le gelosie tra coppie con e senza figli La famiglia tradizionale è sempre più rara, oggigiorno si parla infatti di famiglia ricostituita che definisce la costituzione di un nuovo nucleo nel quale i due partner, o uno dei due, hanno avuto figli da una precedente relazione. Le famiglie patchwork non sono una realtà soltanto attuale ma esistono da sempre, l’unica differenza è legata al fatto che, in passato, risposarsi significava essere rimasto vedovo. Adesso i minori si dividono tra due diverse realtà, una riferita alla situazione materna e l’altra al padre. Hanno due ambienti di residenza con due diversi spazi emozionali che differiscono tra loro poiché coinvolgono persone diverse. Gli stili educativi ed il background esperienziale acquisiti da situazioni familiari precedenti tendono ad essere significativamente disgiunti. Ci vuole quindi un grande impegno ed un forte senso di adattamento dato che l’esperienza passata ha traumatizzato tutti i componenti. Le gelosie, i conflitti, i sensi di colpa possono prendere il sopravvento se non si gestisce con equilibrio, determinazione e autorevolezza la nuova convivenza poiché a soffrire sarebbero tutti. La famiglia ricostituita può avere anche i suoi pro, nel senso che il nuovo ambiente può sicuramente favorire una maggiore apertura emotiva dei ragazzi in crescita, possono essere stimolati al confronto ed imparare ad essere obiettivi osservando le cose da due prospettive differenti. Inoltre, soprattutto per i figli unici, l’acquisizione di nuovi ‘fratelli’, anche se non biologici, potrebbe significare di avere dei nuovi compagni di giochi. Vivere in due ambienti dissimili tra loro, anche in maniera alternata, oltre a favorire ulteriormente il senso di adattamento può anche essere uno stimolo per il piccolo e agevolarlo a muoversi con più disinvoltura nei vari contesti della vita. I contro, definiti soprattutto dalla gelosia rispetto alla presenza o meno di figli, possono inficiare i rapporti tra fratelli. Ciò significa che l’impossibilità o la scelta di non formare una famiglia può essere una discriminante dinanzi al comportamento dei nonni. I figli rappresentano un dono ma allo stesso tempo possono risultare una minaccia o rappresentare un motivo di vanto dinanzi a chi non li può avere. Accettare di non poter realizzare una famiglia o condividere semplicemente una scelta di rinuncia instaura delle differenze sostanziali tra un nucleo e l’altro. Di fronte a queste situazioni, se già i rapporti risultano contrastanti, si potranno verificare episodi di gelosia. Ma cos’è in fin dei conti la gelosia? È un sentimento di privazione che riguarda in primis se stessi, ‘l’altro ha qualcosa che io non posseggo’ e quindi ‘provo sofferenza nell’osservare che per questo riceve anche maggiori attenzioni di me, ma soprattutto poiché mi ricorda continuamente cosa mi manca’. Ma non solo. Nelle famiglie ricostituite uno dei due partner può non avere figli e questo potrebbe condurre ad una condizione di subalternità rispetto ad un rapporto prediletto. Il nuovo compagno o la nuova compagna potrebbe sentirsi messo da parte rispetto ai figli della precedente relazione, soprattutto se il padre o la madre risultano essere particolarmente premurosi e attenti. Famiglie allargate come comportarsi La comunicazione è fondamentale come lo è l’elaborazione sia cognitiva e sia emotiva del pregresso: a volte non tutti possono comprendere ciò che si ‘vive’ o si è ‘vissuto’ nel fallimento precedente ed è quindi opportuno condividere con i propri figli quel momento ‘emotivo’ senza coinvolgere gli altri o delegare qualcuno a farlo. È giusto che il bambino abbia il suo spazio e il suo tempo da dedicare alla sua elaborazione. Sostenersi vicendevolmente nei momenti di bisogno e di necessità senza tralasciare o rimandare: è importante che ci sia un ascolto e un sostegno reciproco per affrontare nuove situazioni, per lasciare le vecchie e per integrare due differenti realtà tra loro sia in riferimento ai due genitori separati che ai nuovi nuclei costituiti da entrambe le parti. Bisogna cioè rendere chiare sin da subito le problematiche senza nascondere niente. Inoltre, come tutti gli esseri umani, anche i bambini e i ragazzi si accorgono delle differenze e delle preferenze, è quindi indispensabile trattare ed educare tutti allo stesso modo. Se nascono degli atteggiamenti difensivi, bisogna superare la paura e affrontare la situazione poiché in un modo o nell’altro comunque non si evita di far male o ferire. A volte anche la sofferenza aiuta a crescere e a responsabilizzarsi. Progettare un nuovo stile di vita significa condividere con l’ex partner il ruolo genitoriale senza scegliere in maniera autonoma affinché i figli possano percepire la stabilità non solo nello stile educativo ma anche in quello emotivo. Del resto i genitori biologici restano sempre un punto di riferimento fondamentale nella vita di tutti ed è giusto che i figli continuino a mantenere il proprio spazio con loro nonostante non stiano più assieme. foto e articolo prese online


08/05/2019

Emmanuella Ameruoso

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