Allarme droga nelle scuole molisane e in Italia: aumenta uso di cannabis ed altre sostanze stupefacenti

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Il Cnr - Ifc ha condotto un’indagine tra gli studenti da cui è emersa una serie di dati a dir poco sconcertante: la droga gira tranquillamente nelle scuole molisane e italiane, dalle medie alle superiori. A sconcertare non è, purtroppo, la notizia in sé, quanto piuttosto che si sia abbassata l’età media della “prima volta”, intorno ai 15 anni e senza distinzione tra sessi. Le cronache di questi ultimi tempi del resto non lasciano spazio a supposizioni: da Avellino a Milano, da Trento a Reggio Emilia, cannabis ed altre droghe stanno letteralmente spopolando tra i giovani, magari attirati dallo spirito di emulazione o attratti da quello che innocentemente un tempo veniva chiamato “paradiso artificiale”, ma che di paradisiaco ha davvero molto poco. I dati poi non sono molto confortanti. Non solo la ricerca ha confermato l’esistenza del problema all’interno delle scuole, ma ad allarmare sono le stesse percentuali: lo scorso anno soltanto in un mese il 18% dei maschi presi a campione e l’11% delle femmine ha fatto uso di marijuana, inoltre nell’ultimo anno il 28 % degli studenti ha ammesso di aver consumato cannabinoidi, 60.000 cocaina, 27.000 eroina e circa 60.000 di aver avuto a che fare con allucinogeni e stimolanti. E non è tutto: circa 54.000 studenti delle superiori hanno assunto sostanze psicotrope, affermando di non sapere di che cosa si trattasse. Dalle statistiche emerge che la sostanza illecita più diffusa in Italia è la cannabis, che si attesta al 27%, contro il 16% in Europa, in netto aumento rispetto al 2011, quando era al 21%. I giovani che hanno provato allucinogeni, come LSD, francobolli e funghi, sono circa 90.000, di cui 60.000 solo nell’ultimo anno. Il trend degli ultimi due anni conferma inoltre l’aumento dei consumatori di cannabis un po’ in tutte le regioni e nelle scuole considerate, dai licei agli istituti tecnici e professionali. Non solo la cannabis, ma anche cocaina e crack sono in aumento in maniera direttamente proporzionale alla crescita dei ragazzi: si passa dallo 0,8 delle prime classe delle superiori e si arriva al 2,5% dei 19enni. Amfetamine e e stimolanti in genere nell’ultimo anno sono aumentati soprattutto tra le ragazze. Il Ministero della Pubblica Istruzione ha fatto sapere che sta approntando un piano educativo volto a prevenire le dipendenze. Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha dichiarato: “Proprio sulla prevenzione s’incentra l’azione di contrasto che il sistema formativo può mettere in atto. Occorre interagire con le famiglie e le altre istituzioni e amministrazioni a ciò deputate per fornire modelli educativi e stili di vita e, soprattutto, far acquisire ai nostri ragazzi la consapevolezza dei danni che derivano da queste sostanze e dalla dipendenza da esse”. L’assunto è: la scuola c’è, ma non può essere l’unico interlocutore a contrastare il fenomeno. foto di copertina presa in rete: www.newsdellavalle.com/wp-content/uploads/2017/12/stupefacenti-evidenza-web.jpg


20/09/2018

Claudio Varriano

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