il Governo fascista emana il Decreto 4 settembre 1940 con il quale sono istituiti speciali Campi nei quali possono essere raggruppati i sudditi nemici internati (i cittadini stranieri, soprattutto di religione ebraica, fuggiti dai loro Paesi prima della guerra e venuti in Italia nella speranza di scampare alla persecuzione religiosa o politica)

Image placeholder

Pochi mesi dopo l’ingresso in guerra dell’Italia (10 giugno 1940), il Governo fascista emana il Decreto 4 settembre 1940 con il quale sono istituiti speciali Campi nei quali possono essere raggruppati i sudditi nemici internati (i cittadini stranieri, soprattutto di religione ebraica, fuggiti dai loro Paesi prima della guerra e venuti in Italia nella speranza di scampare alla persecuzione religiosa o politica). In alternativa,le persone possono essere obbligate a soggiornare in una località determinata, sotto la sorveglianza ed il controllo dell’Autorità locale di Pubblica Sicurezza. Gli Internati appartengono a varie categorie, classificate dalle Autorità: ebrei stranieri, sudditi nemici (compresi i cinesi), ex Jugoslavi (soprattutto Dalmati), allogeni della Venezia Giulia (Sloveni), italiani pericolosi (antifascisti), italiani condannati per infrazioni annonarie (soprattutto per praticare la borsa nera) ed anche fascisti caduti in disgrazia perché critici verso il regime. In alcuni Campi ci sono solo donne , anche se solo per un periodo, come a Lanciano. I Campi sono istituiti in genere in strutture private prese in affitto dal Ministero dell’Interno, compresi Monasteri e fabbriche dismessi. È difficile ricostruire il numero delle persone internate, in quanto nei registri (laddove ci sono pervenuti) i nomi sono spesso cancellati oppure mancano delle pagine. Non si conosce neppure l’elenco preciso dei Campi e delle Località di Soggiorno Obbligato. Il numero accreditato dagli storici è di circa 200 luoghi di Internamento, istituti in Italia, nei Paesi occupati e nelle Colonie. La dimensione dell’Internamento nella Regione è stata esaminata dagli studiosi che hanno raccolto notizie abbastanza precise per le 5 località di internamento: Agnone, Boiano, Casacalenda, Isernia, Vinchiaturo. Tra i cinque vediamo quella di: ISERNIA È allestito nelle’ex Convento delle Benedettine, ubicato sulla strada principale della cittadina, con una capienza di circa 120 posti, in 4 camerate al piano terra ed altrettante al primo piano. In verità, la capienza risulta inferiore, in quanto alcuni locali vengono ceduti alla vicina scuola. La Direzione è affidata ad un Commissario di Polizia (il primo è trasferito per punizione a Casacalenda in seguito alla fuga di due internati stranieri –uno jugoslavo ed un rimeno). La vigilanza è affidata ad alcuni Carabinieri e Poliziotti (con compiti prevalentemente amministrativi). Gli internati appartengono ad varie categorie:sudditi nemici,ebrei stranieri,ex Jugoslavi, allogeni della Venezia Giulia ed italiani pericolosi. Nell’estate 1941, è acquisita una sala cinematografica, con il pavimento in legno, nella quale vengono sistemati gli ebrei trasferiti da Agnone, i quali, ben presto protestano per le ristrettezze dello spazio e per le precarie condizioni igieniche e chiedono,il 19 settembre, l’intervento del Nunzio Apostolico (l’Ambasciatore del Vaticano presso lo Stato italiano) per essere trasferiti a Notaresco (Teramo) o a Campagna (Salerno). Il loro trasferimento è sollecitato anche dal Prefetto di Campobasso. Pertanto, dal 9 gennaio 1942, gli ebrei stranieri vengono trasferiti a Ferramonti di Tarsia (Cosenza) ed al loro posto arrivano ex Jugoslavi. Dopo l’8 settembre, il Campo non è chiuso ed alcuni internati muoiono in seguito al bombardamento della città del 12 settembre.


13/08/2018

autori vari

24435

Facebook