Acqua di cottura delle verdure
Dopo aver bollito le verdure, si può conservare l’acqua di cottura e utilizzarla per innaffiare le piante e fertilizzare la terra. Attenzione però alla provenienza delle verdure: l’ideale è che siano del nostro orto, oppure acquistate da un contadino di fiducia che utilizza solo fertilizzanti naturali. In alternativa scegliere sempre verdura proveniente da agricoltura biologica o a filiera corta.
I prodotti dell’agricoltura intensiva infatti sono ricchi di pesticidi e sostanze tossiche che avrebbero effetti nocivi: se si riesce, anche per la nostra salute, meglio comunque farne sempre a meno. L’acqua poi non deve essere salata: quindi ricordarsi, nel caso, di condire o salare le verdure dopo averle scolate e tolte dalla pentola. Durante la cottura, le verdure rilasciano sali minerali e altre sostanze nutritive: una volta raffreddata, aggiungete l’acqua di cottura a quella dell’innaffiatoio e versate il tutto nel terreno.
Un’altra cosa delle verdure che si può efficacemente riciclare sono le bucce di carote, zucchine ecc.: mettetele in un contenitore ben chiuso, copritele con acqua bollente e fatele macerare per due giorni. Dopo aver scolato e filtrato il liquido che si è formato, si può procedere a innaffiare le piante con un ricostituente naturale e facilissimo da preparare.
Alghe
Uno dei più originali fertilizzanti fai-da-te è quello che si può ricavare dalle alghe, ricche di elementi nutritivi e potassio, ma anche di vitamine ed enzimi che favoriscono la crescita delle piante. Le alghe si possono raccogliere sulla spiaggia dopo una giornata trascorsa in riva al mare, facendo attenzione a che siano ancora umide e che non emanino un odore troppo forte, oppure acquistare nei negozi, anche per mangiarle, oltre a utilizzarle per esempio come cosmetico per la pelle.
Per produrre il fertilizzante naturale, occorre preparare un infuso:
sciacquare le alghe per eliminare il sale in eccesso e metterle in un contenitore riempito di acqua.
Mettere il coperchio e far riposare per circa due mesi, aprendo il contenitore per mescolare ogni 3/4 giorni.
Se possibile, sistemare il contenitore in un luogo appartato, lontano da dove si vive abitualmente.
Una volta pronto, il liquido macerato ottenuto si può diluire nell’acqua (una parte di concime ogni tre di acqua) e va spruzzato alla base delle piante per favorire la crescita dei fiori e dei frutti.
Bucce di banana
Ricche di potassio, le banane – anche se presenti tutto l’anno – in estate sono degli integratori utilissimi per recuperare le sostanze che si perdono durante la sudorazione. Le bucce possono essere utilizzate come fertilizzanti naturali per il nostro orto o per le piante che teniamo sul balcone di casa. Si può procedere tritando o riducendo le bucce in piccoli brandelli e interrarle a poca profondità : si noterà anche la loro funzione di valido repellente per afidi e pidocchi.
Oppure, per preparare un efficace rimedio per concimare le rose, si possono mettere le bucce a macerare in un contenitore d’acqua per due settimane, utilizzando poi il liquido fermentato spruzzandolo ogni tanto alla base dei fiori per accelerarne la fioritura. Le bucce di banana inoltre, possono essere impiegate anche per abbellire le piante del nostro orto o del nostro balcone: sfregatene la parte interna contro le foglie perché diventino più lucenti e pulite.
Cenere
Se si ha in casa un camino, conservando la cenere prodotta dalla legna bruciata è possibile ottenere un fertilizzante naturale che apporta importanti sostanze nutritive alla terra, in primo luogo fosforo e potassio, ma anche calcio e magnesio. Naturalmente bisogna avere l’accortezza di non usare legna verniciata né trattata, che rischia di inquinare il suolo, invece di arricchirlo.
Ecco come si prepara un fertilizzante naturale con la cenere del camino:
Mischiate la cenere al terriccio – in percentuale non superiore al 30% – e spargetela alla base delle piante, secondo una pratica molto antica e ancora oggigiorno molto diffusa.
Per fertilizzare ogni metro quadrato di terreno, sono necessari circa 200 grammi di cenere, che risulta ideale e fortemente consigliata per preparare il letto di semina oppure i solchi per la messa a dimora.
La soluzione migliore è integrare cenere e compost, il quale apporta l’azoto che non è presente nella cenere prodotta dalla combustione della legna.
La cenere inoltre tiene lontane lumache e chiocciole, ghiotte di molte varietà di ortaggi coltivati.
Fondi di caffè
I fondi di caffè possono essere utilizzati nelle maniere più svariate: per pulire gli scarichi e le tubature, per coltivare funghi in casa, come rimedio contro rughe e cellulite, ma anche come fertilizzante naturale, grazie alla presenza di azoto e sostanze antiossidanti che, rilasciate nel suolo, arricchiscono il terreno. Possono essere aggiunti al compost oppure, dopo averli sbriciolati, sparsi sul terreno, rendendolo più acido: nei cultivar che hanno bisogno di pH basico, quindi, usarli con cautela.
La massima efficacia si riscontra in azalee, camelie, mirtilli, rododendri, rose e più in generale praticamente in tutte le piante sempreverdi. Sono biodegradabili al 100% e apportano anche notevoli quantità di altre sostanze nutritive come fosforo, magnesio, potassio e rame, svolgendo anche un’azione repellente contro i parassiti e le lumache.
Gusci d’uovo
Quando cucinate qualche pietanza a base di uovo, non buttate via i gusci, che lavati, sminuzzati e sotterrati nel terreno ne favoriscono la fertilità , combattendo inoltre i parassiti che infestano le piante, ma anche gli animali a corpo molle – lumache, chiocciole, bruchi e vermicelli – che evitano con cura di passare sopra i taglienti e pericolosi (per loro) pezzetti di guscio, non riuscendo così a raggiungere le foglie di cui si nutrono.
Il carbonato di calcio contenuto nei gusci d’uovo (in una percentuale di oltre il 90%) è impiegato anche per affrontare uno dei problemi più comuni che si presenta a chi coltiva un orto o tiene delle pianticelle sul balcone. La pianta del pomodoro spesso non è abbastanza forte e resistente per sopportare il peso del frutto: “nutrita†in questo modo, si irrobustisce.
Infusi di calendula, camomilla e tarassaco
Semplici fertilizzanti fai-da-te sono anche gli infusi di calendula, camomilla e tarassaco, indicati per favorire la crescita delle piante in vaso ma anche di quelle che coltiviamo nell’orto. Basta davvero poco: mettere in 250 ml di acqua bollente due cucchiaini di calendula essiccata o di tarassaco, lasciare riposare per 15 minuti e utilizzare, quando non è più calda, spruzzando alla base delle piante in piccole quantità , come con i comuni fertilizzanti.
L’infuso di camomilla, invece, è assai indicato per arricchire il compost formato da terriccio e scarti alimentari, in quanto accelera la decomposizione dei residui organici: conservate quindi i fiori già usati, ma anche i filtri confezionati. La camomilla è una pianta che si può coltivare molto facilmente anche in casa: seminatela in qualche vasetto – tenendo presente che ha bisogno della luce diretta del sole e che soffre l’ombra – per averla sempre a portata di mano.
Lievito di birra
Oltre all’azione repellente naturale contro alcuni insetti e parassiti, grazie alle vitamine del gruppo B, il lievito di birra risulta un formidabile fertilizzante naturale indicato per la coltivazione delle rose, che così nutrite fioriscono più abbondantemente, anche per la presenza massiccia di proteine, sali minerali e vitamine (se ne indica l’uso anche per i gerani e le fucsie). In pochissimo tempo e con estrema facilità , si ottiene un prodotto da aggiungere all’acqua con cui si irriga: basta sciogliere 3 cucchiai di lievito di birra in 10 litri d’acqua.
Anche la birra stessa può essere impiegata nell’orto o sul balcone di casa nostra. È un antiparassitario e attira le lumache: versatane quindi un po’ in un contenitore interrato sino all’orlo e questi molluschi, estremamente dannosi per le piante, vi finiranno dentro. La birra può essere uno degli ingredienti per un concime fai-da-te: con una lattina di birra, una tazza di ammoniaca, una di sale inglese e due di acqua si produce un fertilizzante naturale da spruzzare sulle piante.
Macerato di ortica
Mettendo mezzo chilo di questa pianta che cresce spontanea pressoché dovunque – a eccezione delle radici – in 10 litri d’acqua, nel giro di qualche ora si ottiene un macerato dai molteplici utilizzi: tiene lontani gli insetti e i parassiti, previene malattie delle piante come l’oidio e la peronospora, irrobustisce le radici e migliora la qualità dell’humus per la pacciamatura.
Il macerato si utilizza concentrato, sparso sulle piante mediante uno spruzzatore. Ricco di azoto, ferro, magnesio, nitrati e potassio, è estremamente indicato per la pianta di pomodoro. Anche le foglie fresche possono essere interrate, con gli stessi effetti del macerato, nei solchi dove si provvederà a piantare nuove colture.
Vino rosso
Una bevanda che certo non manca sulle nostre tavole è il vino rosso: aggiunto all’acqua da irrigazione, grazie ai sali minerali di cui è ricco rende il terreno più fertile, favorendo la fioritura e una crescita più veloce delle piante verdi. Il tannino svolge inoltre una funzione germicida e aiuta l’irrobustimento delle radici delle piante.
Finita la bottiglia, non buttate via il fondino con il residuo, fatene invece buon uso: può agire anche come acceleratore del processo di creazione di batteri nel compost. Senza aspettare di terminare la bottiglia, sappiate che versando un goccio di vino nel vaso del vostro ficus in salotto, una volta al mese, si ottengono un fusto più vigoroso e foglie più lucenti.