Iniziamo a dire che internet è entrato nelle nostre case prepotentemente ed è diventato parte integrante di noi stessi e noi, a nostra volta, ne siamo diventati succubi.
Dopo di questo ho notato che la rete, generalista, ci fornisce una quantità indefinita di dati che, in moltissimi casi, sono inutili e superflui.
Dei social meglio non parlare ci sarebbe molto da discutere, sui pro e contro, utili o inutili e così via dicendo.
Dopo una breve analisi ho concluso che avere troppa informazione è come non averne nessuna, perché in un mare di dati è complicato e spesso difficile estrapolare quelle informazioni che ci necessitano realmente.
A questo punto mi sono chiesto come risolvere il problema e come ottimizzare una ricerca che ci dia solo quelle informazione che ci serve solo in quel momento. Bene! Ho creato un BLOG, ma i BLOG già esistono e pure molti e allora il mio da che cosa si distingue dagli altri?
La semplicità è alla base di tutto, prendiamo ad esempio la nostra città: Isernia. Crediamo di sapere tutto su questa città ma in pratica ne sappiamo pochissimo, allora ci necessita una piattaforma che mi tratti di: storia e geografia, di arti e cultura, di musei e teatro ma anche un po' di gossip, personaggi attuali e pittoreschi, perché una strada si chiama in quel modo e tante, tantissime altre cose.
Il Blog è stato concepito per dare queste informazioni, informazioni reali e vere, quelle che mi servono senza intasarsi il pc di notizie inutilizzabili.
Ma la cosa importante, che fino ad ora non ho detto, è che il tutto interagisce con il cittadino perché saranno loro ad inserire queste informazioni, perché solo un cittadino della città conosce i fatti, i soggetti, gli eventi del suo quartiere. Poi consideriamo gli anziani, che sono una fonte di ricordi che solo raccontandoli faranno cultura.
Ecco è questo il Blog, un blog dinamico che coinvolge dal ragazzino all’anziano, senza far discriminazione di età, religione, razza e sesso.
Buon lavoro con il nostro blog, perché questo blog è soprattutto una piattaforma di lavoro.
Claudio Varriano.