Lo stemma di isernia

un serpe attorcigliato ad una clava a forma di scettro, che si vuole essere stata appunto l’insegna di una nazione più antica di fede, di fortuna e di civiltà degli stessi Pelasgi

A metà Ottocento, Stefano Jadopi, asserendo che lo stemma della città di Isernia era stato conservato ab antiquo, così lo descrisse: «un serpe attorcigliato ad una clava a forma di scettro, che si vuole essere stata appunto l’insegna di una nazione più antica di fede, di fortuna e di civiltà degli stessi Pelasgi».
Sarebbe, pertanto, uno stemma antichissimo, ben-ché, di fatto, sia sconosciuta l’epoca in cui esso venne adottato la prima volta.
Nella biblioteca comunale “Michele Romano”, è con-servato un privilegio, concesso ad Isernia da Carlo V nel 1521, su cui è impressa l’effige municipale; ma non è certo se si tratti di quella ufficiale a quel tempo.
Nel corso dei secoli, lo stemma è stato più volte ri-toccato in modo spurio.

L'attuale statuto comunale ne sancisce gli elementi: «è costituito da uno scudo oblungo di tipo sannitico su cui campeggiano le iniziali della città, composte da un caduceo verticale intorno al quale è attorci-gliato un serpente a forma di S.
Lo scudo è avvolto da foglie di acanto e sormontato da un elmo rabescato a cancelli con cimiero».