Isernia La grotta dei garibaldini

Quelle canaglie della Concezione avevano il loro rifugio nel bosco, dove c'era una grotta che si diceva conducesse a Carpinone e fatta dai garibaldini.

La grotta dei garibaldini

Era d'inverno, faceva freddo.
Quelle canaglie della Concezione avevano il loro rifugio nel bosco, dove c'era una grotta che si diceva conducesse a Carpinone e fatta dai garibaldini. Un luogo misterioso ed affascinante.

Quei ragazzi erano dei duri; con i loro tatuaggi, fatti bruciandosi i polsi con i fiammiferi, erano il terrore di tutti, ma noi, impavidi come sempre decidemmo di dargli una lezione iniziando con il distruggergli l'accampamento.

Mandammo il piccolo e spregiudicato Alfredo a vedere come raggiungere quel posto per poi, in forze, passare all'attacco.
Sta di fatto che Alfredo, dopo alcune ore e verso sera, ancora non rientrava e, piano piano, cresceva la nostra ansia.

Forse, scoperto, ora lo stavano torturando!
Fu così che Paolo ed Alberto, grande coppia di fetenti, decisero di suicidarsi andando a vedere cosa era capitato al piccolo. Arrivati alla grotta non trovando nessuno tornarono disperati.
Sto marmocchio andò stava? Che fine aveva fatto?
Ormai era buio e mentre salivano rabbia e paura, improvvisamente, dal nulla ecco arrivare sorridente Alfredo.
Facendosela addosso alla grotta non era mai andato, si era fermato alla Saletta a segnare i punti agli anziani del biliardo, finendo per guadagnare quasi cinquecento lire...…

Dovemmo toglierlo dalle mani di alcuni che volevano impiccarlo, anche perché nonostante le botte continuava a ridere.
La situazione fu risolta dal solito Aldo che, volpe quale era, sottrasse i soldi al ragazzino e corse alla ''zenghera'' a comprare cioccolata per tutti.
Era d'inverno, era freddo, ci voleva!!!!



Tratto da Facebook: Tonino Ferrara
foto presa da Facebook: Come eravamo una volata ; Angelo Lubrano