Sono pochissimi gli oggetti interstellari che sono arrivati da fuori nel nostro sistema solare. Questi visitatori misteriosi hanno attraversato la nostra ''casa'' in silenzio lasciandoci un senso di meraviglia e moltissime domande senza risposta.
Nuovi studi su Oumuamua e gli altri due oggetti interstellari stanno rivelando informazioni sorprendenti.© VICTOR HABBICK VISIONS/SCIENCE PHOTO LIBRARY - Getty Images Nuovi studi su Oumuamua e gli altri due oggetti interstellari stanno rivelando informazioni sorprendenti.
Uno è Oumuamua, il primo asteroide interstellare mai visto (nel 2017). E il secondo è 2I/Borisov, una cometa iperbolica, la prima interstellare mai osservata e il secondo oggetto interstellare mai visto dall'uomo (nel 2019).
Ora potrebbe esserci un terzo caso: CNEOS 2014-01-08, un nome un po' robotico che secondo gli scienziati nasconde una meteora interstellare.
Una ricerca su questi oggetti però suggerisce che l'erosione dei raggi cosmici li consuma e li fa durare molto meno di quanto ci si aspetti. Anche per questo ne vediamo così pochi probabilmente. Inoltre, se tutto questo è corretto, i corpi interstellari che arrivano nel sistema solare erano molto più grandi in precedenza.
A questo proposito è stata pubblicata una ricerca sulla natura di Oumuamua, il più misterioso e spettacolare di questi oggetti, che ha anche fatto avanzare le ipotesi più fantascientifiche e paranormali sulle sue origini.
Il team di ricercatori ha esaminato quattro diversi tipi di ghiaccio: azoto (N2), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2) e metano (CH4). Quindi hanno considerato i raggi cosmici nel mezzo interstellare e il loro effetto di erosione sui ghiacci. Tenendo conto di queste misure e considerando che Oumuamua potrebbe essersi staccato in origine da un pianeta nano tipo Plutone: la sua dimensione iniziale sarebbe stata tra 10-50 km.
Quando lo abbiamo visto misurava circa 150 metri.
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