I pizzi e merletti a tombolo, fanno di Isernia una seconda Burano per originalità e caratteristica. La lavorazione dei merletti a tombolo, che le donne effettuano con rara maestria sul tradizionale pallone, facendo guizzare tra le agili dita i tummarielli è un'arte raffinatissima importata probabilmente dalla Francia.
Fino a qualche tempo fa, le ragazze imparavano i segreti della lavorazione dalle madri e dalle sorelle più anziane nel vicolo, all'ombra delle case. Oggi, l'Istituto d'Arte ha aperto una sezione dedicata allo studio del merletto e, quindi, alla conservazione di questa forma di arte autentica, radicata nella memoria e nel territorio.
Le zampogne ancora oggi vengono fabbricate a Fontecostanza, una borgata a pochi chilometri da Scapoli, sullo sfondo delle Mainarde, per opera delle famiglie Di Fiore e Gualtieri, che nella bottega profumata di antica vita si dedicano ad una secolare tradizione, mantenuta in vita dalle mani sapienti di intere generazioni. La zampogna molisana, il tipico strumento pastorale che fa tanto Natale in ogni angolo del mondo occidentale, è realizzata con legno di ciliegio o di ulivo, d'albicocco, di prugno o di mandorlo stagionato al sole, assemblato a pelli di capra o di pecora opportunamente trattate.
A Scapoli, alla fine del mese di luglio, da anni si ripete la Mostra-Mercato e Festival della zampogna, e si può visitare il Museo che espone strumenti di produzione locale ed estera.
Gli intagliatori del legno nel passato erano i pastori che, nelle lunghe attese del pascolo o durante i rigidi inverni, lavoravano pezzi di legno per farne mestoli, forchettoni, sedie rustiche e recipienti per usi vari. I pochi superstiti continuano con l'ascia ed il coltellaccio questa tipica attività che si tramanda da secoli.
I coltellinai di Frosolone, un centro di montagna presso le sorgenti del torrente Durone, non lontano dalla Montagnola, luogo di villeggiatura estiva, continuano a produrre lame secondo regole e forme immutate. In epoca spagnola, le lame di Frosolone gareggiavano in rinomanza con quelle di Toledo. Benedetto Croce narrava divertito di aver sentito lodare i rasoi di Campobasso ''da un negoziante di Amburgo''. A Frosolone, ogni anno, si svolge la ''Mostra Mercato Nazionale delle Forbici e dei Coltelli'' con l'utilizzo di botteghe artigiane collocate lungo un percorso che si snoda nel cuore del centro storico della cittadina. La mostra è la valida testimonianza di una tradizione artigianale ancora viva che perpetua un'arte antica, messa a dura prova dalla concorrenza industriale.
Il tipico prodotto di Frosolone ''fatto a mano e su misura'', sono gli esclusivi coltelli e forbici: Zuava con manico tartarugato; coltello a scatto; coltello a molla fissa; coltello ''gobbo di Frosolone''; temperino; sfilato; mozzetto; coltello da innesto; forbici da sarto, da barbiere, da potatura, da ufficio e da manicure; pugnali e sfoglia carte di foggia varia personalizzati, di volta in volta, dall'artigiano-ideatore con accorgimenti ed ornamenti pregiati in osso bianco e colorato, in argento, corno, legno, madreperla e, sovente, finemente lavorati ad intarsio con procedimenti tipici ed esclusivi. Alla Mostra–Mercato, si accompagna la ''Festa della Forgiatura'', con la realizzazione in piazza di ferri taglienti e la produzione di barre in acciaio damascato per ricavarne lame e oggetti taglienti. Il sistema di forgiatura ricorda il tempo andato, allorché gli utensili venivano realizzati ed ideati esclusivamente dalle mani del fabbro-artigiano-artista, e conserva tuttora l'antico fascino e mistero di un'attività che ha avuto origine in tempi remotissimi con tecniche di esecuzione tramandate da generazione in generazione.
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