Sentieri del Matese: Da San Polo alla Baita

Molto semplice, con il termine “faggeta depressa” si intende una faggeta che cresce al di sotto della quota media.

blog molisetour.it

Il Molise nella sua piccola estensione, è una regione ricca di paesaggi diversificati. In pochi chilometri e a pochi minuti di auto dalle città principali si può passare dalle dense faggete lungo i sentieri del Matese alla lussureggiante macchia della della collina, dai tappeti d’erba dei pascoli di Colle dell’Orso di Frosolone alle estensioni dei freschi campi coltivati tipici del paesaggio rurale dei Monti del Sannio e dei Monti dei Frentani, dal lussureggianti prati dell’alto Molise alle estensioni dei campi color oro del delle colline di Casacalenda o Guardilfiera.

Una attenzione particolare merita il massiccio del Matese, soprattutto il versante nord, quello molisano, che si erge imponente sulla piana di Bojano. Un versante densamente ricoperto da boschi, ogni tanto interrotti da radure, prati e valloni imponenti. A fare da “sentinelle” alla Montagna molisana per eccellenza, ci sono i borghi, arroccati su una emergenza rocciosa, quasi come usciti da un presepe: Guardiaregia, Campochiaro, San Polo Matese, Roccamandolfi.

blog molisetour.it

Questa volta abbiamo scelto di andare a San Polo Matese e di percorrere il sentiero che grossomodo parte dal centro abitato (725 m.s.l.m) e giunge a Baita la Gallinola (1543 m.s.l.m.).
Ed ecco perché abbiamo introdotto l’ articolo dicendo che in Molise si possono raggiungere luoghi dal paesaggio spettacolare a soli pochi minuti d’auto dalle nostre città: lasciata la strada statale 17 al bivio di San Polo Matese, con appena 10 minuti già ci ritroviamo immersi nel suggestivo paesaggio appenninico del Matese.

Descrizione del percorso
Si lascia la strada statale 17 al bivio di San Polo Matese. Dopo circa 4 km si arriva a San Polo Matese. Si prosegue lungo la strada provinciale 95 che dopo circa 2, 5 km giunge a quota 900 m.s.l.m. dove abbiamo lasciato l’auto. Da qui inizia il percorso a piedi, dopo un primo tratto tra radure e boschi di querce e Castagno, il paesaggio lascia subito il posto al faggeto puro. ll sentiero corre tra alberi maestosi e secolari e si raggiunge il piccolo tabernacolo di Fonte Santa Maria. Si prosegue per circa altri 4 km fino a giungere alla quota di 1543 di Baita La Gallinola. Il sentiero corre tutto immerso nel faggeto ma in due punti gli alberi lasciano il posto all’erba e il panorama aspro e selvaggio di valle Uma si mostra al’escursionista in tutta la sua magnificenza.

blog molisetour.it
(mappa del percorso)


foto e articolo presi online