I Frentani

I Frentani erano un antico popolo italico di lingua osca insediato sulla regione costiera adriatica centrale, tra le foci dei fiumi Sangro e Biferno, strettamente affine ai Sanniti, negli attuali Abruzzo sud-orientale e nel basso Molise.

I Frentani erano un antico popolo italico di lingua osca insediato nella regione costiera dell’Adriatico centrale, tra le foci dei fiumi Sangro (territorio dei Marrucini) e Biferno (territorio dei Dauni).

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I municipi del popolo frentano erano Anxanum (Lanciano – CH), Histonium (Vasto – CH), Larinum (Larino – CB), Cliternia (San Martino in Pensilis – CB, Torre Ramitelli o Campomarino – CB), mentre tra le entità abitative minori vi erano Hortona (Ortona – CH) e Buca (forse Termoli) sulla costa, Uscosium (forse San Giacomo degli Schiavoni – CB), Sicalenum (Casacalenda – CB), Gereonium (Gerione – SA).

Entrati in conflitto con l’impero romano alla fine del IV secolo a.C., i Frentani vennero sconfitti definitivamente al termine della seconda guerra sannitica tra il 319 e il 304 a.C. e accettati come soci insieme ai Peligni, ai Marsi e ai Marrucini.

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Il popolo frentano conservò a lungo un certo margine di autonomia interna fino a quando, nel I secolo a.C. dopo la Guerra sociale, la Lex Julia de civitate estese a tutti gli Italici la cittadinanza romana accelerando così il processo di romanizzazione del popolo, che fu rapidamente inquadrato nelle strutture politico-culturali di Roma. Entrarono così a far parte della tribù della Gens Arnesis; il territorio fu colonizzato soprattutto all’epoca di Silla.

Come tutti i Sanniti, anche i Frentani, nel corso del I millennio a.C., parlavano la lingua osca (appartenente al ceppo osco-umbro delle lingue indoeuropee) come testimoniato da un ristretto numero d’iscrizioni rinvenute nel territorio. In seguito alla romanizzazione, adottarono tanto la lingua quanto l’alfabeto latino.

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