Campobasso e la sua storia (parte 1 di 3)

Nel Sannio pre-romano esistevano poche “città”, le più importanti erano: AESERNIA, MALVENTUM, SAEPINUM, esse avevano in ogni modo un’estensione limitata. Sul Monte Sant’Antonio o Monte Bello campobassano alcuni riconoscono tracce di mura Osche.

Sarebbero queste mura (secondo il Bellini) dell’antica Herculaneum città e fortezza posta nel centro del Sannio Pentro, rifugio dei Sanniti in caso d’estrema difesa poiché ben fortificata essendo posta su di un monte inespugnabile; Tito Livio racconta che la città fu distrutta nell’anno 293, sorse di nuovo per opera degli abitanti dopo le guerre sannitiche, fu presa da Silla e distrutta definitivamente durante la presenza di Annibale in Italia.

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Se così fosse a distruzione avvenuta, molto probabilmente, gli abitanti che erano scampati alla strage sarebbero stati obbligati a scendere nella pianura, dove insieme ai coloni romani, mandati a ripopolare queste contrade, avrebbero costruito nuove abitazioni; la zona individuata per questa nuova posizione sarebbe rintracciabile nella zona di San Giovannello.

V e VI SECOLO
Nel 476 in Italia erano arrivati i barbari e a causa loro gli abitanti erano stati spinti a rifugiarsi di nuovo sulle alture.
Quando i Longobardi nel 568 erano scesi in Italia, avevano fondato sette ducati: tra questi vi era il ducato di Benevento che comprendeva il Sannio, la Campania e la Lucania, in quel momento scompariva definitivamente la designazione ufficiale di Samnium.
A Benevento sorsero due stupende Badie: Santa Sofia e San Vincenzo alle Fonti del Volturno, la prima però si erse ad antagonista di Montecassino, aiutata in questo dai duchi longobardi di Benevento. Anche dopo la caduta degli altri ducati, Benevento, diventato principato, continuò a svilupparsi.

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VII SECOLO
Nel 667 lo slavo Alczeco duca dei bulgari chiese al re longobardo ed ottenne dal figlio di questi, duca di Benevento, di stabilirsi nel territorio dell’antico Sannio. Alczeco fu il gastaldo (titolo questo inferiore a quello di conte perché legato ad un tempo determinato) di Boiano, e dalla sua discendenza doveva sorgere, in seguito, la contea di Molise. Le invasioni barbariche, i terremoti terribili, le incursioni dei saraceni (750-1200) resero la regione quasi deserta e disabitata. Probabilmente i fuoriusciti da Boiano, Isernia e Sepino, città allora importanti e sicuramente oggetto di aggressione e di distruzione, si rifugiarono nelle zone interne dove insieme ai pochi abitanti delle nostre campagne probabilmente si arroccarono sulle pendici del monte Bello. Il nostro era probabilmente solo un piccolo e miserabile casale appartenente alla contea longobarda di Boiano.

DALL'VIII al X SECOLO
Le origini attestate dell’abitato di Campobasso risalgono al medio periodo longobardico-beneventano, (nell’anno 878 Adelchi principe di Benevento dona alla badia di Santa Sofia di Benevento terre e servi della gleba siti nella valle del Biferno, in “finibus campibassi”. Probabilmente sulla cima del colle dovette esserci una torre di vedetta ed un recinto. In epoca Longobarda, secondo Manfredi Selvaggi, la città aveva definìto due volte i suoi confini con la costruzione di due cinte difensive. La prima, i cui resti sono ancora visibili nei pressi della torre Terzani, fu costruita durante il nono secolo a ridosso delle mura Sannitiche e si estendeva fino alla chiesa di San Giorgio. La seconda invece inglobava le chiese ed i nuclei abitativi di San Bartolomeo e San Mercurio (durante dei lavori di restauro di quest’ultima, fu trovato un atto in lingua longobarda che attestava la consacrazione dell’altare).
Tracce della presenza bulgara si ritrovano anche nei nomi di una strada e di due vicoli della città, dedicati a Sant’Andrea.

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foto e articolo preso online