Monte Vairano - L'abitato fortificato

Monte Vairano è un centro importante del Sannio Pentro. Occupa un altopiano del monte omonimo, parallelo al Massiccio del Matese, caratterizzato da quattro colline che vengono regolarizzate con opere di terrazzamento.

Il sito è crocevia di percorsi naturali che lo collegano alle coste adriatiche e di due tratturi, il Pescasseroli-Candela e il Fittola-Mulino Grande, che ne evidenziano la centralità rispetto al territorio circostante.
L’abitato è stato parzialmente indagato, mostra uno sviluppo nel IV-III secolo a.C. ed un ridimensionamento intorno alla metà del I secolo a.C. (poco si conosce della frequentazione dell’area nel VI-IV secolo a.C.). Il territorio circostante attesta la presenza nel periodo repubblicano di siti fortificati e piccoli insediamenti rurali; all’inizio del I secolo d.C. si assiste ad un abbandono dei primi e ad un ridimensionamento dei secondi, gli insediamenti rurali che restano produttivi subiscono ampliamenti e modifiche strutturali.
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La cinta muraria, della fine del IV secolo a.C., racchiude un’area di 50 ettari e si sviluppa su un tracciato di circa 3 km. È realizzata usando la cosiddetta puddinga ciottolosa, formata da ciottoli di fiume ed arenaria, e inglobando la roccia affiorante quando è sufficiente elemento di difesa. Il circuito è interrotto dall’apertura di tre porte a doppio battente: Porta Occidentale ad ovest; Porta Vittoria o Porta Orientale ad est e Porta Meridionale o Porta Monteverde a sud. Nei pressi di Porta Vittoria e della Porta Meridionale sono state individuate delle strutture quadrangolari interpretate come basi di torri di guardia con un alzato probabilmente in materiale deperibile.
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Una fornace è stata individuata presso Porta Vittoria, utilizzata nel II secolo a.C. per la produzione di ceramica a vernice nera. Ha camera di combustione, di forma leggermente ovale, scavata nel banco di argilla e rivestita internamente da una camicia in pietra refrattaria; il praefurnium è ad imbuto, mentre non si conserva il piano forato. La zona con gli scarti della fornace è stata individuata all’esterno delle mura.

L’abitato è conosciuto parzialmente attraverso alcune strutture murarie e pavimenti, tra cui uno in cotto a tessere quadrate individuato nel settore settentrionale. Interamente scavata è una piccola abitazione, chiamata Casa di LN, nei pressi della Porta Meridionale, databile al II secolo a.C. Sono individuate inoltre la strada che taglia l’area partendo dalla Porta Meridionale ed una cisterna a pianta circolare. La vasca di forma rettangolare indagata nel settore occidentale potrebbe aver avuto infine una funzione cultuale.
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L’edificio ha pianta rettangolare, con una spina dorsale mediana che lo attraversa longitudinalmente. È realizzato in opera poligonale, quasi quadrata. Il materiale raccolto nel riempimento appartiene al III-II secolo a.C. Difficile comprenderne la funzione e restituirne l’alzato, vista l’assenza di un crollo, che poteva anche essere ligneo. L’imponenza della struttura fa propendere però per un suo carattere pubblico. Confronti si hanno a Vastogirardi nell’edificio posto a sud del tempio.


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