Il santuario sorge sull’altura di Colle Rimontato, circa 1,50 Km a nordest dell’abitato di S. Giovanni in Galdo, un piccolo centro di origine medievale che domina la valle attraversata dal torrente Fiumarello, affluente del Tappino. Il centro è situato in una posizione favorevole rispetto alle vie di comunicazione con Larino, Monte Vairano e, attraverso la valle del Tappino, con il percorso tratturale Lucera-Casteldisangro.
L’area sacra è caratterizzata dalla presenza di un tempio di forma quasi quadrata, di due porticati ai lati e di un recinto rettangolare. Una frequentazione cultuale è attestata, dal materiale votivo, già alla fine del III-inizi del II secolo a.C., precedente quindi alla sistemazione monumentale che è da datare tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C. e continua fino al III secolo d.C. quando si avrà l’abbandono definitivo dell’area.
Il tempio, probabilmente prostilo e tetrastilo, è su alto podio. Ha il pronao, poco profondo e con una sola fila di colonne, ed una cella, di cui non si riesce a determinare l’esatta estensione, più ampia del pronao. La cella ha il pavimento in signino rosso decorato con piccole tessere bianche quadrate accostate per gli angoli, formanti nel campo un motivo punteggiato con disegno a losanghe e una fascia perimetrale di svastiche alternate a quadrati con una tessera al centro.
Il podio è decorato da modanature a gola rovescia includenti una fila centrale di dadi e si sviluppa sulla fronte e sui due lati accessibili al pubblico, mentre la parte posteriore è adibita allo scarico di materiali votivi. L’assenza di una gradinata di accesso lascia ipotizzare che il pronao fosse accessibile, probabilmente attraverso una scalinata lignea, solo in determinate occasioni e che le attività sacre si svolgessero nell’area antistante al tempio che restituisce le tracce di fondazione e un blocco, rozzamente squadrato, pertinenti all’altare.
I porticati si dispongono ai lati del tempio e sono divisi dal podio da uno stretto corridoio. Presentano quattro colonne doriche, non scanalate, sistemate su basi realizzate con grossi blocchi calcarei incassati nel terreno. Sono pavimentati con un semplice battuto di terra e terminano sul lato di fondo con un ambiente quadrato, forse lastricato, con accesso dal porticato.
L’area sacra è delimitata da un recinto rettangolare formato dal muro posteriore del podio, dalle pareti che chiudono i porticati laterali e da un filare di grossi blocchi non lavorati che sostiene il doppio terrazzo.
foto e articolo preso online