I libri possono cambiarci la vita. Leggere è l'abitudine al piacere

Leggere è un piacere che non tutti si concedono. Per mancanza di tempo, dicono, o perché i libri costano troppo. Alibi quasi sempre, solo a volte realtà. E, quanto al tempo, se c'è quello per nutrire il corpo, dovrebbe essere più prezioso ritagliarsi quello per l'anima.

Soprattutto d'estate, spazio di vacanze. Leggere apre finestre sconosciute sul mondo, aiuta a conservare i nostri sogni, dà linfa ai sentimenti, fa avvicinare al significato dell'esistenza...

I libri ti cambiano la vita è il titolo, un po' perentorio ma senza dubbio attinente all'esperienza di tanti lettori, di un'efficace antologia curata per Longanesi da Romano Montroni, da decenni libraio eccellente, insegnante addetto alla formazione di centinaia di librai, docente nel master in Editoria cartacea e multimediale di Umberto Eco all'Università di Bologna e autore di vari saggi sul suo amato mestiere.

Sua l'idea di questo compendio e guida alla lettura, che si rivela un gioiello confezionato con il contributo di centro fra scrittori, artisti e intellettuali che raccontano qual è il libro che li ha aiutati a individuare un percorso, un significato, un orientamento .

Da Andrea Camilleri, a Vincenzo Cerami, da Stefano Benni a Giorgio Faletti a Vittorino Andreoli, con le loro storie evocate, sezionate, consigliate. ''Ci sono libri che, se incontrati al momento giusto, sono in grado di guidarci e ispirarci'', assicura Montroni. ''A me è successo, quando ero ragazzino. Per questo che mi è venuta l'idea di mettere insieme un libro che contenesse al proprio interno tanti altri libri e, per realizzarlo, ho chiesto a un centinaio di amici - amici che i libri li scrivono o ne hanno fatto i propri compagni di vita e di lavoro - qual è quello che più di altri li ha colpiti, emozionati, entusiasmati''.

I libri ti cambiano la vita non è un manuale. E' piuttosto un romanzo tessuto da autori molto diversi tra loro, per lavoro, esperienza, sensibilità che narrano altrettanti perché. Per stimolare, incuriosire, consigliare, tentare. ''Un libro fatto di libri'', alcuni fra quelli scelti scritti da giganti come Omero, Dante, Cervantes, Manzoni, Dostoevskij, Tolstoj, Proust o Kafka, ma altri di scrittori perfino quasi sconosciuti. Una carrellata di racconti che si rivolge a chi già legge, ma forse soprattutto a chi, per distrazione, pigrizia o altro, non legge. Avvicinarsi a un libro regala sempre uno spazio per sé, un tempo ricco di emozioni e, a volte, addirittura contribuisce a imprimere una svolta al proprio essere. Provare (anzi leggere) per credere.

Leggere è un piacere, un dovere, un'abitudine. O cosa altro?
Escludo subito la parola ''dovere'', direi che è un piacere strettamente collegato con l'abitudine. Per questo credo sia importantissimo avvicinare il prima possibile i bambini alla lettura, creando familiarità con il mondo dei libri e accompagnandoli nella sua scoperta. L'abitudine viene da sé, e il piacere si rinnova un libro dopo l'altro. Si legge per distrarsi, per informarsi, per imparare...

Ma io credo che quando apriamo un libro è soprattutto di emozioni che siamo in cerca, e mentre ''navighiamo'' tra le pagine di un romanzo o di un saggio, acquisiamo gli strumenti per capire meglio noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda. Leggere è una forma di educazione sentimentale, civile e intellettuale. E il libro è, a mio avviso, lo strumento per rilanciare la nostra cultura: è un mondo alternativo al mondo, è quell'oggetto silenzioso che senza muoversi e senza far rumore può aprirsi e consegnarsi a noi solo se siamo capaci di interrompere temporaneamente la comunicazione con l'esterno creando così quel vuoto di mondo reale di cui necessita, per ''accadere'', un mondo possibile''.



foto e articolo preso online.