Tipi di Riscaldamento a Confronto

Una breve panoramica delle più comuni proposte da valutare in caso di ristrutturazione, per scegliere quello che fa per voi.

Il mio consiglio è sempre quello di affidarsi a un professionista competente, che vi aiuti a valutare bene ogni soluzione, con preventivi alla mano.
E di farvi esplicitare in modo chiaro e inequivocabile tre parametri che ne determinano l’effettivo vantaggio o svantaggio economico: installazione, gestione e manutenzione.

Camini, stufe e caldaie a legna
Il camino e la stufa a pellet o a legna sono esteticamente le soluzioni più scenografiche.
Protagonisti indiscussi della stanza dove vengono posizionati, hanno un costo moderato di installazione, ma la loro resa termica generalmente si limita all’ambiente dove vengono posizionati.
Sono indubbiamente più efficaci se vengono integrati con un sistema di ventilazione, o dedicati anche al riscaldamento dell’acqua che circolerà nell’impianto dei termosifoni. In generale è meglio considerarlo un sistema di riscaldamento solo per ambienti piccoli o seconde case.


Radiatori
Il funzionamento di questo sistema di riscaldamento è per convezione: l’aria una volta riscaldata sale, mentre la fredda scende. Questo significa che gli elementi radianti (termosifoni) devono essere sempre molto caldi e la caldaia deve lavorare per tenere l’acqua ad alta temperatura, generando quindi un maggior costo di combustibile.
Nella valutazione costi/benefici ritengo tuttavia che vadano conservati nel caso in cui si trovassero già presenti nell’appartamento, soprattutto se si è dotati di un impianto di riscaldamento condominiale. Certo si possono sostituire i radiatori o verificarne il buon funzionamento ed eventualmente cambiare le tubazioni troppo vecchie e logore.

Nel caso in cui invece l’impianto sia autonomo e si decide di rifarlo da zero, vale la pena valutare altri sistemi perché questo probabilmente non è il più vantaggioso in termini di efficienza.


Fan-coil (o ventilconvettori)
In questo caso il concetto basilare è il ricircolo dell’aria: lo scambio di calore tra il fluido contenuto nelle tubature e l’aria, la fa muovere per convezione, aiutata da una ventola elettrica contenuta nel dispositivo.
Ci sono due tipi di ventilconvettori: uno a scomparsa nel controsoffitto e l’altro simile a un mobile appoggiato a terra; la scelta dipende dalla resa estetica che si predilige.

L’aspetto più interessante di questo sistema è che funziona ugualmente bene sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento. La sua efficienza è minore rispetto ai pannelli radianti a pavimento, ma lo è anche il suo costo di installazione iniziale, e scalda l’ambiente più rapidamente.
A mio parere è particolarmente adatto agli uffici, mentre in casa potrebbe dare un po’ di disturbo per l’eccessivo movimento di aria e il ronzio della ventola quando è in funzionamento.

Riscaldamento a pavimento
Il riscaldamento a pavimento è il tipo di riscaldamento più efficiente e collaudato nelle nuove costruzioni. Funziona per irraggiamento, con acqua non eccessivamente calda e tempi lunghi per raggiungere la temperatura desiderata, ed è ideale con una caldaia a condensazione a gas o elettrica.

Una volta raggiunta la temperatura desiderata è facile mantenerla, ricordandosi che è più efficace ed economico se resta sempre acceso. Le uniche attenzioni da prestare quando si fa una scelta di questo tipo sono: verificare lo spessore della soletta perché sia adatta a installare le serpentine o i pannelli radianti; scegliere un pavimento che abbia una conducibilità termica adatta (il parquet per esempio non deve essere troppo spesso); installare un termostato in ogni stanza per avere un miglior controllo della temperatura nell’ambiente; assicurarsi della buona qualità dei tubi, perché, seppur rara, una perdita o la rottura di uno di essi significherebbe il completo rifacimento del pavimento.

Riscaldamento a parete e a battiscopa
Rispetto al precedente si basa sullo stesso principio di funzionamento: il rivestimento delle pareti con pannelli o serpentine radianti che emettono calore. Nel caso, invece, di tubi nel battiscopa il calore viene emesso attraverso una fessura posizionata nella parte superiore generando una lama termica in prossimità della parete.

Il vantaggio, oltre alla maggiore facilità di installazione, è che il comfort termico arriva dai lati e non si rischia di avere troppa differenza di temperatura tra testa e piedi. Inoltre essendo posto sulle pareti laterali tiene meglio la temperatura interna fungendo da barriera termica con l’esterno.
Gli svantaggi sono però significativi per un’abitazione, perché diventa più vincolante nella disposizione dell’arredo. Oltre a non poter posizionare mobili troppo ingombranti che ne limitano l’efficienza, bisogna prestare attenzione ad appendere quadri e mensole.


Riscaldamento a soffitto
Anche questo tipo di riscaldamento appartiene alla famiglia dei pannelli radianti. Il funzionamento è sempre lo stesso e, a mio parere, è il più facile da installare perché non bisogna intervenire sull’involucro dell’appartamento, ma semplicemente ribassare il soffitto.

Va però considerato che il calore va verso l’alto: il rischio, quindi, è di avere la parte superiore del corpo ad una temperatura più elevata rispetto a quella dei piedi, che stando in basso restano nell’aria più fredda.
L’ideale in questo caso sarebbe sfruttare questo tipo di impianto per refrigerare, sfruttando la pesantezza dell’aria fredda: il beneficio generato risulterebbe così più omogeneo.


Energia solare
I pannelli solari termici rappresentano l’avanguardia per gli impianti di riscaldamento. Il dibattito sulla loro effettiva funzionalità è acceso, ma personalmente ritengo che nelle “vecchie” abitazioni non siano in grado di sostituire totalmente i sistemi di cui abbiamo parlato precedentemente. La loro efficienza non è in grado di soddisfare pienamente le necessità di un appartamento, perché la superficie di accumulo dell’energia solare è troppo ridotta.

I pannelli solari sopra il tetto soddisfano la richiesta di energia per scaldare il boiler dell’acqua calda per la doccia, ma non per sostenere l’impianto di riscaldamento durante la stagione invernale. In attesa di una rete di teleriscaldamento o di sistemi costruttivi che migliorano l’involucro della vostra abitazione, ritengo quindi vadano considerati come sistemi ausiliari con un costo medio-alto di installazione, che va comunque sommato a quello del sistema principale, e un innegabile risparmio “sul combustibile”.