Le iniziative per combattere il fenomeno del bullismo e sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto dei più deboli e a una maggiore legalità nelle scuole.
Gravi episodi di violenza ma anche umiliazioni e soprusi soprattutto nei confronti di ragazzi che manifestano difficoltà e disagio; aggressioni fisiche e verbali tra giovani nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi di ritrovo: il fenomeno del bullismo è sempre più diffuso nel nostro Paese e può creare gravi disagi in chi lo subisce.
Non si tratta solo di atteggiamenti provocatori o di derisione ma anche di vere e proprie aggressioni, intenzionali e ripetute nel tempo, che coinvolgono soprattutto i giovani tra i 7 e i 18 anni.
Occorre saper riconoscere i primi campanelli d´allarme per intervenire precocemente e non compromettere lo sviluppo e l'integrazione sociale di un ragazzo.
L'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), è un organismo interforze (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) incardinato nel Dipartimento della pubblica sicurezza - Direzione centrale della polizia criminale, istituito allo scopo di agevolare le persone che sono vittime di reati a sfondo discriminatorio (hate crimes o crimini d'odio) nel concreto godimento del diritto all'uguaglianza dinanzi alla legge ed alla protezione contro le discriminazioni.
Le istituzioni hanno creato strumenti particolarmente vicini agli adolescenti, come un sito dedicato del Ministero della Pubblica Istruzione, che rappresenta il primo passo di un percorso d´integrazione e di tolleranza all´interno di un grande laboratorio virtuale che sia 'con' e non 'per' i ragazzi.
La Polizia di Stato, inoltre, offre una serie di consigli per i giovani, per gli adulti e per gli insegnanti utili a fronteggiare il fenomeno, contenuti nel dossier 'Bullismo che fare?'.
Anche prefetture e questure sono in prima linea accanto alle famiglie con campagne di comunicazione sociale, diffusione di opuscoli e brochure e corsi nelle scuole.
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