Nel Molise è possibile prevedere terremoti?

Spesso ci chiediamo se un terremoto è possibile prevederlo e non sappiamo se è si o no, sicuramente è più facile dire no e forse questa è la risposta esatta.

Cosa vuol dire in questo caso la parola ''prevedere''?
Si vuole qui intendere anno, mese, ora, luogo e magnitudo di una futura scossa di terremoto?
In tal caso, gli americani, ad esempio, userebbero il termine ''prediction''.
Il termine ''forecast'' indica invece una previsione approssimativa che ci dice intervalli di tempo, di spazio e di magnitudo entro i quali si può verificare con maggiore probabilità della media un evento sismico.
Val la pena di fare questa premessa perchè possiamo ora rispondere alla domanda.
La risposta è no, quando intendiamo previsioni del primo tipo.
La risposta non può essere un ''no'' deciso nel secondo caso.
Numerosi sono i precursori sismici, ossia quelle anomalie di alcuni parametri geofisici, osservate prima di alcuni terremoti.
Un esempio di anomalia potrebbe essere una quiescenza sismica ovvero l'assenza di terremoti per un determinato periodo di tempo in un' area considerata sismica.
Studi per l'identificazione di precursori sismici sono condotti anche in Italia, grazie alla collaborazione con esperti di altri paesi dove questo tipo di metodologia è già collaudata.
Si tratta comunque di previsioni approssimative che non possono essere utilizzate per dare un allarme alla popolazione.
Altri esempi di precursori sismici sono la variazione inconsueta della velocità delle onde sismiche, variazioni nel contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi, mutamenti nel livello delle acque di fiumi e di laghi, movimenti crostali.

Oltre ai fenomeni cosiddetti precursori pè anche possibile attraverso l' individuazione delle aree sismogenetiche, lo studio della loro sismicità storica e recente, dell'assetto tettonico e geologico, definire la pericolosità sismica del territorio in base alla quale adottare adeguate misure di prevenzione che possano ridurre gli effetti dei terremoti.