Sono le dieci e venti di un venerdì. Ad Isernia splende il sole e finalmente sono tutti contenti. ...

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Gli uccelli del male Sono le dieci e venti di un venerdì. Ad Isernia splende il sole e finalmente sono tutti contenti. Da due giorni è stato firmato l'armistizio e sembra che la guerra debba finire presto. Le donne escono a fare la spesa ed i bambini, felici, si preparano ad una manifestazione per la pace. Ai balconi sventola il tricolore. ''Capabballe'', dalle parti di Santa Chiara, Angiolina Fantini , una bella ragazzina di tredici anni, '' abbara'' insieme alla nonna le sorelle più piccole, visto che la madre è uscita. Nello stesso momento, ''capammonte'', Antonio sta giocando felice a carte. Antonio Pennacchio è un trentenne, detenuto per motivi politici e sabato uscirà dal carcere. Ha già scritto alla moglie di aspettarlo alla stazione della sua città, pregandola di indossare il suo abito più bello, quello bianco. Quando nel cielo si sente un rombo e compaiono i primi aerei molti si affacciano, agitando gioiosamente fazzoletti bianchi. Quegli uccelli che splendono al sole sembrano bellissimi. Si vede che sono americani, ormai sono amici. No, non è così. Lo sappiamo bene. Angiolina resta sotto le macerie. Riesce a fatica ad uscirne ed a mettere in salvo anche le sorelle. Mentre scappano verso San Cosmo vedono di tutto, corpi senza gambe, senza teste, lamenti da ogni parte. Distruzione ovunque. Più su una sola bomba è bastata a spazzare via il carcere, con Antonio e tutti gli altri disperati ospiti. Molti sono i sepolti vivi, qualcuno resiste, anche la ottantenne nonna di Angiolina che il giorno dopo viene tratta in salvo mentre una donna, in una stazione, sta aspettando un treno che non arriverà mai, con addosso il suo vestito bianco… Tratto da: facebook


23/07/2018

Tonino Ferrara

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