Il debutto delle ciliegie e delle nespole, le prime albicocche, le ultime arance. Pomodori e zucchine annunciano già l'estate, mentre splende sempre il sole su fragole, fave, agretti e asparagi.

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Le fave già le assaporiamo da aprile; gli asparagi e le fragole, così come gli agretti, già da marzo. Il loro periodo continua anche a maggio, ma in questo mese sono altre le novità che ci riserva madre natura in tema di frutta e verdura di stagione. A cominciare dalla ciliegie, disponibili verso la fine del mese. Spuntano le ciliegie Le prime a comparire sono in genere le dolci bigarreaux emiliane e venete, assieme alla malizia campana, dalle notevoli dimensioni. A giugno (ma vedremo se quest’anno ci sarà un anticipo) sarà il turno dei duroni, come quello celebre di Vignola, oltre che della mora di Cazzano, tipica del Veronese. Sempre a giugno arriveranno tutte le altre varietà, come quelle pugliesi: si chiuderà a luglio e agosto con le varietà provenienti dal Trentino-Alto Adige e dalle zone di montagna, dove l’altitudine determina una maturazione particolarmente lenta e quindi freschissimi prodotti d’alta qualità anche a luglio e perfino verso la fine dell’estate. Da sempre tra i frutti più amati, le ciliegie si possono mangiare a cuor leggero: sono infatti ricche di vitamina A, B e C, nonché fonti di ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo. Contengono poi melatonina, sostanza che favorisce il sonno. Nonché numerosi elementi antiossidanti come le antocianine, presenti soprattutto nella visciola, una varietà di ciliegia selvatica. Pare che, consumando a digiuno 25 ciliegie al giorno accompagnate da molta acqua, si ottenga un buon effetto di depurazione e disintossicazione dell’organismo. Arriva l’albicocca Maggio è tempo di ultimi raccolti per le arance Valencia e i kiwi, mentre verso la fine del mese è già tempo di albicocche: si inizia solitamente con quelle precoci, le pindos, seguite da quelle di grandi dimensioni con le “lentigini”, ossia le vesuviane, o quelle più piccole come la preole, tipiche anch’esse della Campania. L’albicocca, già dalla fine di maggio, si candida come frutto dell’estate non solo perché di stagione almeno fino a luglio, ma anche per la sua ricchezza di betacarotene che favorisce l’abbronzatura, oltre che di licopene, che protegge le cellule dall’invecchiamento. Le nespole prendono tempo Ma maggio è anche il periodo giusto di un altro frutto gustosissimo: le nespole. Quello oggi più diffuso è il frutto del nespolo del Giappone, introdotto in Europa nel Settecento. I frutti del nespolo europeo hanno invece tempi di maturazione diversi: “Col tempo e con la paglia maturano le nespole”, recita l’antico detto. I frutti di questa pianta, infatti, non possono essere consumati alla raccolta, che avviene ad autunno inoltrato, ma vanno lasciati “ammezzire” in un ambiente asciutto e ventilato (tradizionalmente, sulla paglia), in modo da far loro perdere il sapore estremamente acido e rendendole quindi commestibili. Catalogna e tarassaco E la verdura? Oltre alle fave, agli asparagi e agli agretti, tra i carciofi spazio alle ultime mammole. Mentre, sempre verso la fine del mese, è già il momento dei primi pomodori e delle prime zucchine di stagione, oltre alle piccole patate novelle. Con fagiolini, piselli, melanzane e peperoni si può inoltre già dipingere un anticipo d’estate sulle nostre tavole, senza dimenticare ovviamente lattughe e rucola. Tra tutte, maggio è il mese perfetto per la famiglia delle cicorie, a cominciare dalla catalogna, le cui foglie vanno bollite per 10-15 minuti e condite con sale, aglio e olio extravergine d’oliva. Tutta da scoprire un’altra erba di questo periodo: il tarassaco. Le foglie più giovani si mangiano crude, in insalata. Quelle più sviluppate, dal gusto più amaro, sono invece perfette per essere bollite e consumate in zuppe e minestroni. Tra le verdure di stagione rientrano anche aglio, bietole, carote, cipolle e ravanelli. foto e articolo preso online


12/05/2019

Massimo Lanari

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